Per la terza volta – lo aveva già fatto nel 1998 e nel 2001 ( ordd. n. 67 e 346 ) – la Corte Costituzionale con la sentenza n. 38 del 13 febbraio 2009, ha respinto la richiesta, avanzata dal Comitato bolognese “Scuola e Costituzione”, dalla Chiesa Evangelica Metodista e dalla Comunità Ebraica di Bologna, per far dichiarare illegittima la L.R. Emilia Romagna n. 52 del 1995 .
Tale legge aveva recepito il protocollo Fism – Regione Emilia Romagna che fissava i criteri dell’assegnazione dei contributi ai comuni per l’attivazione di convenzioni per la qualificazione ed il sostegno delle scuole dell’infanzia private – si chiamavano ancora così – senza fine di lucro.
Il ricorso contro questa legge ne ipotizzava il contrasto con l’art. 33 ( quello del “ senza oneri per lo Stato”) e l’art.117 ( relativo alla competenza delle Regioni in materia scolastica) della Costituzione .
La Corte Costituzionale ha nuovamente dichiarato la inammissibilità del ricorso come avevano richiesto la Fism – Federazione Italiana Scuole Materne, difesa dal prof.Franco Gaetano Scoca, dall’ avv. Giuseppe Totaro e dall’avv. Mauro Giovannelli, e la Regione Emilia Romagna, difesa dal prof. Giandomenico Falcon.
L’insistenza tenace dei ricorrenti, assistiti dai professori Federico Sorrentino e Massimo Luciani, si spiega con l’intento di voler eliminare dal quadro normativo, mediante una pronuncia della Corte, una legge che indubbiamente ha segnato una svolta nella scuola italiana , aprendo la strada alla legge 61/ 2000 sulla parità scolastica .
Come la normativa regionale, anche la legge 61 /2000 individua i criteri per verificare il servizio pubblico reso ai bambini, alle famiglie ed alla società anche dalle scuole dell’infanzia paritarie , prescindendo dalla loro ispirazione confessionale o meno. A questo proposito vale la pena di ricordare che le scuole Fism, diffuse capillarmente su tutto il territorio nazionale e gestite autonomamente senza fine di lucro, sono circa ottomila e coprono almeno un terzo del servizio all’infanzia.
Questa ultima sentenza della Corte incoraggia la Fism ad insistere per il pronto ripristino dei contributi statali inopinatamente tagliati per 150 milioni di euro rispetto alla precedente legge finanziaria.